USA (2015)
77 min.
Diretto da Cristian Piazza
Voce narrante di John Turturro
Tre immigrati italiani cercano a New York una seconda opportunità nella vita.
Floriano Pagliara è un pugile professionista che cerca di auto convalidarsi. Dopo una brutta sconfitta in Italia, lui ha il bisogno di riacquistare fiducia. La sua carriera è la sua identità. Trova un nuovo allenatore a New York e riceve l’opportunità di contendere per un titolo mondiale contro un campione americano. Che cosa conta di più? Arrivare fino in fondo o conquistare il titolo?
Paolo Buffagni faceva l’attore e non aveva nessuna istruzione musicale; si è dovuto reinventare come cantante lirico all’età di trent’anni, dopo il trasferimento a New York.
Avendo poco sostegno per la sua nuova avventura, è costantemente titubante sul suo reale talento. Il suo primo ruolo da protagonista è in La Traviata di Verdi. Lui insegue il riconoscimento che non è riuscito a procurarsi in casa.
Paolo Inferrera alla fine vuole aprire un ristorante a New York. La sua vita famigliare precedente e il suo modo di vivere sgarbato sono crollati con il divorzio dei suoi genitori. È un aspirante imprenditore che, inizialmente non all’altezza, tocca fondo. Riconosce la sua dipendenza e ci lotta contro. Capisce che gli stimoli esterni sono un recinto che impediscono il suo sviluppo interiore. Paolo sta cercando di riscattarsi per trovare la sua vera identità.
Nel frattempo, si fanno strada nei ristoranti, come migliaia di nuovi arrivati.
WAITING è un documentario che parla su come ottenere le forze per rinunciare a una vecchia visione del mondo per trovare la propria identità e l’autorealizzazione. Scoprire casa in una terra straniera. È un film sul desiderio di confermarsi dal punto di vista dell’emigrante moderno.
WAITING è un film sulle seconde opportunità. Emigrare rappresenta sempre un grande cambiamento: lingue, culture e circostanze nuove. All’inizio si è euforici e suggestionati, perché tutto è nuovo, per poi renderti conto che il passato e tutto ciò che era familiare, rimane solo un ricordo.
New York è sempre stata considerata l’isola delle opportunità; la città è stata casa di molte generazioni di emigrati italiani sin dalla fine del ‘800; è un posto per provare e confrontare se stessi in ogni campo possibile. Io ero a un bivio quando ho concepito questo progetto. Mi sono sfidato con la mia paura di fallire, l’idea di casa, identità e famiglia e ciò che potrebbero essere chiamate le nostre vulnerabilità collettive.
Durante le riprese ho avvertito che la maggior parte delle decisioni arriva da un nostro “stato” molto intimo: chiamatelo crisi individuale, punto di svolta, o passaggio all’età adulta. Inizialmente mi sono interessato a come le persone fossero consapevoli di questo “stato” e di come potessero guardare il proprio cammino e provare a trasformare le loro vite. Sono le scelte quelle che ci definiscono come esseri umani. Sono storie che guardano il lato umano dell’immigrazione.
Cristian Piazza – Regista